A spasso nel tempo.......

Dalle montagne al mare esistono piccoli paesi che sembrano usciti da una fiaba. Piccole stradine, botteghe di artigiani, romantici balconi fioriti e panorami mozzafiato. Sono i piccoli borghi italiani, vere gemme di arte, storia e cultura che ci ricordano un tempo ormai andato….da vedere almeno una volta nella vita.
Una visita in questi luoghi magici ci riporta indietro in un tempo lontano, meravigliosi borghi arroccati e quasi magici, come se fossero fermi in un tempo sospeso…..
Piccole “gemme” che per la passione caparbia dei loro abitanti sono stati mantenuti come un tempo che fu….Passeggiare per le antiche stradine selciate ci fa apprezzare atmosfere ormai perdute nelle nostre metropoli frenetiche ma ci fa capire che anche quando pensiamo avessero poco o nulla in realtà avevano tutto….
Per salvaguardare questi luoghi è nata una associazione: “I Borghi più belli d’Italia” il cui scopo è proprio quello di proteggerli e favorire la conoscenza della loro storia. Oggi ne sono censiti oltre cento, sparsi in tutta Italia.
Quelle che seguono sono tre di queste piccole “gemme” situate nel nord Italia, due in provincia di Trento ed una in provincia di Pordenone.

BONDONE - La storia
Il nome Bondone deriva dal dialetto trentino (Bondù). Il significato che vi si attribuisce è: luogo dove ci si rifugia di notte o dal pericolo, paese fortificato.
Bondone è un piccolo paese arroccato sulla montagna, ultimo paese del trentino sul confine con il bresciano. Si trova in un territorio che è sempre stato di confine e si erge in una posizione di controllo, con la sua visuale che spazia dalle acque del lago d’Idro a Sud, a tutta la Valle del Chiese fino alle Dolomiti di Brenta a Nord.
Con il passare del tempo la comunità si ampliò e prese un po’ alla volta le sembianze del paese che oggi conosciamo, un posto dove sembra che il tempo si sia fermato.
Bondone fu per secoli un paese abitato esclusivamente da carbonai. Le famiglie trascorrevano otto mesi all’anno lontano da casa: otto mesi di fatica, duro lavoro, in cui si viveva all’interno di capanne tirate su in poche ore. Così, con l’arrivo della primavera, tutte le famiglie si incamminavano lungo l’impervio sentiero che li collegava al fondovalle, salutando un paese che veniva lasciato deserto, per poi spargersi per le montagne trentine o bresciane a produrre il carbone.
Visitare questo paese è come entrare in un labirinto di strade selciate, che fa perdere i propri visitatori in un viaggio nel tempo dove i muri e le case raccontano la storia di questo paese.
CANALE di TENNO - La storia
Sorge arroccato su un pendio nell’Alto Garda Trentino a pochi chilometri dal Lago di Garda e grazie alle sue case in pietra, ai suoi lastricati ed al suo spirito fermo in un tempo ormai lontano è stato inserito nel circuito de I Borghi Più Belli D’Italia: si tratta di Canale di Tenno, un luogo dall’atmosfera sospesa, orgoglio della provincia di Trento. Canale di Tenno, o Villa Canale, è uno dei quattro borghi che insieme a Villa Sant’Antonio, Villa Pastoedo e Villa Calvola costituiscono Ville del Monte, la frazione più grande del Comune di Tenno.
Le prime notizie del borgo risalgono al 1211: il paese ha attraversato i secoli conservando la sua struttura urbana originale ed il fascino dei suoi viottoli acciottolati, dei suoi archi e dei suoi balconi fioriti.
Il borgo medievale di Canale di Tenno è un inebriante mix di tradizione, arte e storia che si racconta attraverso gli edifici antichi dell’abitato, e che si sprigiona da ogni suo ballatoio e vicoletto silenzioso. Camminando senza meta tra le viuzze del borgo si scorgono angoli di rara bellezza e scorci delle incantevoli montagne che lo avvolgono come in un abbraccio. Ad abbellire le pareti del borgo si trovano oggi pannocchie secche, bandiere, decorazioni floreali e cartelli riportanti frasi e versi medievali. A rendere uniche le strade del borgo anche molti affreschi opera di artisti
locali o firmati da illustri personaggi quali ad esempio Gianni Longinotti, uno dei frequentatori della celebre Casa degli Artisti fondata negli anni ‘60 da Giacomo Vittone.
Fu proprio questo luogo che fece tornare a vivere Canale di Tenno dopo un momento di abbandono vissuto nel dopoguerra, ed a donare un incredibile fervore culturale al borgo. La Casa ospita ancora oggi mostre e convegni, oltre che artisti provenienti da tutto il mondo che qui possono creare e soggiornare, donando in cambio una loro opera ad arricchire la preziosa collezione di questo singolare edificio. Nei pressi della Casa degli Artisti è visitabile anche il Museo degli Attrezzi Agricoli, che raccoglie strumenti utilizzati un tempo nell’agricoltura e nelle botteghe artigiane locali.

POFFABRO - La Storia
Incastonato sulle pendici del Monte Raut che domina la vallata, Poffabro è un vero gioiello dell'architettura friulana di montagna. Sono proprio le sue caratteristiche abitazioni ad attirarvi ogni anno migliaia di visitatori, in particolare da quando è stato inserito nella ristretta cerchia dei "Borghi più belli d'Italia". A chi sale fin quassù, infatti, Poffabro offre la sua magia. Passando sotto gli archi di pietra che hanno sfidato anche il terremoto del 1976, nel riposante silenzio di vicoli acciotolati che penetrano nel cuore dell'antico borgo, si può davvero pensare alla saggezza di chi, in tempi passati, ha realizzato qui un'opera umana totalmente in armonia con lo splendido scenario della natura che la circonda e che conserva intatto l'impianto cinque-seicentesco nelle sue solide abitazioni. La meravigliosa architettura tipica della Val Colvera si fonde perfettamente con l'ambiente circostante perchè realizzata esclusivamente con materiali reperiti in valle. Le abitazioni sono generalmente in pietra tagliata al vivo, con ampi ballatoi in legno di castagno che servivano per essiccare il fieno, il mais e altri prodotti necessari per l'inverno. Caratteristiche le scale esterne, costruite in legno fatta eccezione per la prima rampa in sassi così da garantire maggiore stabilità alla struttura. Oggi nel piccolo borgo vivono 120 persone.
I caratteristici quadretti in legno realizzati da artisti lcali e appesi lungo le stradine del borgo
Le vecchie slitte usate dai contadini del tempo per trasportare a valle il fieno
Back to Top